mercoledì 20 gennaio 2021

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI (6) - ANGELO GRASSI

Sarà il sindaco di Pavia libera dall’aprile 1945 alle elezioni amministrative dell’aprile 1946. Sarà lui, Angelo Grassi, figlio di contadini, operaio, comunista, senza scuole - ha frequentato solo il primo anno dell’istituto tecnico - autodidatta, che deve la propria formazione a quella scuola di antifascismo e di rivoluzione che fu la galera del regime, a far fronte, accanto al maggiore Philips del comando alleato, alle necessità prime del dopoguerra. Nominato sindaco dal CLN, su indicazione di Beniamino Zucchella, già combattente di Spagna e inflessibile dirigente e organizzatore del partito comunista della clandestinità e della Resistenza, l’operaio Angelo Grassi non ha tempo per scrivere.

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

 COMUNISTI A PAVIA E PROVINCIA - STORIA DI UNO E DI MOLTI - (5 ) ANGELO VIGANI (Belgioioso)

Ognuno muore solo e questa legge crudele meglio di altri la conosce Angelo Vigani che, uomo capace di un impietoso rigore verso sé stesso, nel febbraio 1955 consapevolmente si allontana dalla sua casa di Belgioioso, e se ne va ad aspettare la morte in una campagna dove verrà ritrovato, il giorno 15. Siamo noi a non darci pace della morte solitaria di Angiulin, perché nel suo cuore batteva la nostra storia comune che ci ha visti diventare comunisti. 

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

 COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI - (4) MARIO VIAZZOLI

Operaio di Pavia, classe 1903, raccoglie il testimone del partito comunista decapitato con l'uccisione fascista del suo primo segretario. E continua la lotta. Arrestato una prima volta nel 1923 con altri 19 compagni, e una seconda nel 1924, sconta il confino fascista.

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

 COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI (3) SECONDO RESPIZZI

E tra coloro che non fecero mai un passo indietro, che non piegarono la schiena, che non rinnegarono ciò che erano e ciò in cui credevano e che, nonostante le botte e le umiliazioni, l'olio di ricino e la galera, continuarono ad essere e a dirsi comunisti ci fu Secondo Respizzi, nato a Bereguardo 2 febbraio 1903,

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI (2) - PIETRO ARBASINI 

Pietro, operaio della Necchi&Campiglio, ha 18 anni nel 1924 quando si iscrive al Partito comunista, sapendo di compiere una scelta che può costargli la vita.

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI (1) - FERRUCCIO GHINAGLIA - Al principio, è un ragazzo di 15 anni che il martedi e il venerdi frequenta  la “scuola di propaganda” organizzata a Cremona dal partito socialista. Si chiama Ferruccio, ultimo dei quattro figli di un agricoltore e di una maestra, originari di Casalbuttano. E’ il 1914: tutto quello che, studiando, ha capito, adesso, Ferruccio lo scrive con impeto, giovanissimo redattore dell’artigianale periodico socialista e antimilitarista “Lo studente”. E quello che ha capito, studiando, ora, in ogni sede e in ogni riunione di partito, Ferruccio lo va affermando con una lucidità che presto lo renderà leader dei giovani socialisti cremonesi, già in lotta con la vecchia guardia del remissivo partito di Turati. Forse, ottobre 1917, Ferruccio ha camminato a lungo nella nebbia della sua pianura;

sabato 9 gennaio 2021

COMUNISTI, UNA STORIA D'AMORE

Mio padre chiamava il Partito Comunista Italiano “il vecchio bisonte”. Ad indicarne la lentezza ma anche la possente stabilità che, ancorata nel tempo eroico della rivoluzione d’ottobre, dispiegando sé stessa, prima o dopo, avrebbe conquistato una società senza classi; e, sottraendo ai pochi detentori la proprietà privata dei mezzi di produzione, avrebbe liberato gli uomini dallo sfruttamento e dalla alienazione. Io amavo mio padre; senza mai, nemmeno una volta, avendone avuto timore, né tantomeno rispettando in lui l’autorità. Perché di autorità patriarcale, mio padre - uomo limpido e lieto - era completamente e fortunatamente privo. Il “vecchio bisonte comunista” amato da mio padre era l’esatto opposto del Minotauro divorante della leggenda che avrei studiato anni dopo. Il vecchio bisonte non si mangiava né giovinette né uomini. Ma regalava alla loro vita una luce d’orgoglio che li rendeva più forti.

sabato 2 gennaio 2021

NON AVREMO UN BUON SONNO STANOTTE

Prove di recensione a La Notte dei girondini di Jacob Presser. Forse stanotte è tempo di scrutare la penombra, di riaprire il libro fino a capire che il potere esercita una titanica forza di malia e di contagio...Quanti di noi, posta la mano nell'ingranaggio di un potere sovrastante e feroce, avrebbero la forza di non farsene mai, e in nessuna maniera, complici e succubi? Difficile darsi una risposta rasserenante: Non avremo un buon sonno stanotte.

Qui il link al mio articolo:

https://www.patriaindipendente.it/ultime-news/vittime-e-carnefici-nella-terra-di-mezzo/