mercoledì 20 gennaio 2021

PER NOI SOLO IL PARTITO CONTAVA

 COMUNISTI A PAVIA - LA STORIA DI UNO E DI MOLTI (3) SECONDO RESPIZZI

E tra coloro che non fecero mai un passo indietro, che non piegarono la schiena, che non rinnegarono ciò che erano e ciò in cui credevano e che, nonostante le botte e le umiliazioni, l'olio di ricino e la galera, continuarono ad essere e a dirsi comunisti ci fu Secondo Respizzi, nato a Bereguardo 2 febbraio 1903,
operaio che, dopo l'assassinio di Ferruccio Ghinaglia, primo segretario del partito comunista a Pavia, con poche decine di altri militanti tiene viva l'ossatura clandestina del partito che ha la sua stella polare nella rivoluzione di ottobre e nel riscatto degli uomini dallo sfruttamento. Secondo Respizzi, trovato in possesso della stampa comunista e di altro materiale antifascista, verrà tratto in arresto e tradotto in carcere insieme a Pietro Arbasini nel 1925. 

Secondo Respizzi(foto famiglia)

La notizia comparirà sull'Unità clandestina il 22 gennaio 1925, mentre la fascistizzazione dello Stato continua a passi di piombo e su disposizione del minustro degli interni fascista rapidamente i prefetti provvedono alla chiusura forzata delle organizzazioni "atte al sovvertimento dello stato" e alle retate degli "elementi sovversivi". Secondo Respizzi nel 1927 sposerà Maria Palladini nata a Santa Cristina Bissone il 19 agosto 1905. Nel cuore degli anni '30, sarà Secondo Respizzi a incitare il nipote Umberto Respizzi, condotto all'addestramento militare degli avanguardisti, a prendere dimestichezza con le armi: "così sarai un giorno tu a sparare ai fascisti". ( fonte Clemente Ferrario Le origini del partito comunista nel Pavese ed. riuniti/ testimonianza della nipote Stefania Lupo 2020/ testimonianza di Umberto Respizzi, nome partigiano Luccio, 2013)

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