domenica 14 febbraio 2021

NON IMPORTA IL MIO NOME

Sono tante le lapidi partigiane, in questa valle di frontiera, che è la Val Pellice, perseguitata dal 1100 e resistente per quattro secoli in nome della libertà di coscienza. Questa della Borgata Chabriol è, però, una lapide speciale: ricorda infatti il primo caduto della Resistenza in Valle, un giovane, nato a Torino il 10 ottobre 1919, ferito a morte nell’assalto partigiano, primo dicembre 1943, al presidio della milizia repubblichina di Bobbio, che morirà all’ospedale di Luserna senza rivelare il proprio nome. 


Quando la notizia della sua morte trapela, la popolazione delle valli, quegli eretici figli dell'eretico Valdo, che hanno imparato dai padri il rifiuto all'ossequio servile al potere, nonostante il divieto del presidio repubblichino, portano il proprio estremo saluto al giovane caduto.
La storia di Sergio Diena su Patria indipendente, testata on line di Anpi nazionale, a questo link:








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