"La Teologia degli animali" - riflessione
C’è stata Cleo minuta e
bianca con cui ho diviso il latte prima di andare a scuola; e Brando, trovato
su un binario della stazione, per cui ogni pomeriggio ho spezzato i biscotti
imbevuti nel thè. E Saska dal passo fiero e dall’anima lieta. Con lei, al
principio della nostra vita comune, ho camminato un capodanno di neve fino alla
chiesa di San Michele lucente nel freddo; di lei non scriverò altro perché
ancora mi fa troppo male ripensarla. E c’è stata Kate, bella e misteriosa,
tiepida sul cuscino d’inverno, che, da aprile a settembre, mi lasciava per un
amico che l’attendeva sullo zerbino, e che per due primavere tornò ad
aspettarla, nonostante lei se ne fosse andata per sempre. E Bubi dal corpo
massiccio e dagli occhi di angelo, con cui divisi una sola estate d’amore. Sono
gatti e cani della mia vita. Ora hanno traslocato nei miei sogni. Non credo li
rivedrò mai e non credo che né per me né per loro si apriranno un giorno le
porte dell’aldilà.